martedì 18 ottobre 2016

La micropropagazione in vitro


La micropropagazione in vitro consiste nel prelevare piccole parti di tessuti vegetali (gemme, apici vegetativi, porzioni di foglia) e collocarli su un mezzo di coltura costituito da sali minerali, vitamine, zuccheri e ormoni, in condizioni controllate al fine di promuoverne lo sviluppo e la moltiplicazione. 

La micropropagazione consente di ottenere in tempo breve un grande numero di piantine genotipicamente identiche alla pianta di partenza.
Questa tecnica si basa sul fatto che le cellule vegetali sono totipotenti: infatti, cellule già differenziate possono ridiventare meristematiche, acquisendo la capacità di moltiplicarsi e originare organi diversi da quelli da cui erano state prelevate.
E' possibile indurre il meristema ad accrescersi in più punti, producendo così un insieme di fusticini. Questi ultimi possono essere poi separati e fatti radicare, ottenendo così un elevato numero di piantine in tempi brevi.

Le cellule meristematiche appartenenti a gemme ed apici vegetativi, non essendo ancora differenziate possono estrinsecare appieno la loro totipotenza, ma possono essere prelevati anche tessuti già differenziati (porzioni di foglie, stelo, radici ). In questo caso il substrato di coltura dovrà anche avere la proprietà di favorire il riacquisto della capacità meristematica di cellule già specializzate.
La tecnica della micropropagazione in vitro risulta diffusa non soltanto nel settore dell'arboricoltura (in particolare in frutticoltura), ma anche nel florovivaismo (es. orchidee) e in orticoltura (fragole).

Vantaggi della micropropagazione in vitro


I vantaggi che questa tecnica offre potrebbero essere riassunti in :
  •  ottenimento in tempo breve di moltissime piantine, tutte geneticamente identiche
  • praticare il miglioramento genetico anche con tecniche biotecnologiche
  • ottenimento di materiale sano anche partendo da piante virosate
  •  conservazione di cultivar locali o di particolare pregio
  •  propagazione di specie e cultivar difficilmente propagabili con altre metodiche
  • possibilità di operare in qualsiasi periodo dell'anno e in spazi relativamente ristretti

    Micropropagazione in vitro
    Micropropagazione in vitro di piantina di vite

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Utilizzo della micropropagazione in vitro per il risanamento da virosi


Le malattie virali rappresentano una grave problema per le piante coltivate. Esse infatti possono arrecare gravi danni alla pianta e pregiudicare anche gravemente la produzione. La presenza di virus può infatti comportare danni a fotosintesi, respirazione, trasporto floematico, modificazioni del metabolismo dei carboidrati. Queste alterazioni spesso comportano dei sintomi visibili (alterazioni delle foglie, rami, fiori o frutti). Molte volte però la diagnosi del virus presente in un vegetale è difficoltosa e può richiedere complesse analisi di laboratorio. Inoltre non esistendo la possibilità di effettuare trattamenti in campo gli unici mezzi di controllo sono riconducibili all'adottare tecniche di prevenzione o all'utilizzo di materiale di propagazione sano. 

La distribuzione dei virus nelle piante non è  uniforme, in quanto la loro presenza è elevata nei tessuti più vecchi
, mentre negli apici meristematici la loro concentrazione è molto ridotta. La scoperta di questo presupposto teorico dell'impiego di meristemi per il risanamento da virosi risale agli anni 1930 - 40.

Le piante virus esenti si ottengono quindi prelevando una ridotta porzione di apice meristematico di piante in genere già sottoposte a termoterapia
.

 
La termoterapia (applicata in vaso o in vitro) è una metodica di risanamento da virosi che può essere proficuamente abbinata alla micropropagazione nell'ottenimento di piante virus - esenti.

Essa consiste nel sottoporre materiale vegetale all'azione del calore al fine di inattivare i virus in esso presenti. Può essere utilizzata acqua o aria calda. Le temperature utilizzate, nel caso della vite sono comprese tra i 37 e i 39°C, per periodi di 60 - 200 giorni. Siccome è molto difficile che questo trattamento elimini completamente tutti i virus presenti, la termoterapia viene normalmente seguita da prelievo degli apici meristematici coltivati in vitro, che risultano appunto, privi di virus.

La termoterapia può essere applicata anche a piante o germogli coltivati in vitro; al termine del trattamento viene eseguito il prelievo delle gemme apicali o ascellari.



Preparazione dei substrati


I meristemi e le porzioni di pianta prelevate per essere micropropagate, vengono impiantati su appositi substrati aventi lo scopo di favorirne la radicazione e l'accrescimento. La sua composizione è pertanto fondamentale per la riuscita della coltura stessa.

Sono fondamentali elementi nutritivi
come azoto, potassio, calcio, fosforo, magnesio e altri in tracce come zinco, rame, ferro, iodio, cobalto. Ai sali di questi elementi vengono spesso aggiunti saccarosio e vitamine. A questi elementi viene aggiunto agar, un composto gelatinizzante avente lo scopo di solidificare il substrato.


A seconda del tipo di substrato possono essere presenti ormoni, aventi varie funzioni:
  •  le citochinine contrastano la dominanza apicale e favoriscono la proliferazione
  •  le gibberelline promuovono l'allungamento dei fusticini
  •  le auxine favoriscono la radicazione


    Data l'importanza della assoluta sterilità l'acqua utilizzata deve essere ultrapura. I vari ingredienti vengono misurati con bilance di precisione, per evitare fenomeni di carenza o tossicità. Molto importante è anche il pH che viene portato al valore desiderato aggiungendo idrossido di sodio o acido cloridrico. In genere deve essere compreso tra 5.0 e 6.0, per favorire la completa disponibilità delle sostanze necessarie alla crescita.

    Sempre al fine di garantire la massima sterilità, il substrato, una volta distribuito in appositi contenitori viene posto in autoclave, dove l'azione del calore provvede ad eliminare eventuali patogeni indesiderati. I contenitori vengono chiusi e sigillati; dopo la sterilizzazione verrano aperti soltanto al momento dell'utilizzo.



    Impianto delle colture


    Il materiale da propagare viene prelevato da piante madri, avvalendosi di un microscopio binoculare per prelevare espianti molto piccoli, come nel caso di apici meristematici. La tecnica richiede elevata accuratezza e un buon grado di praticità ed esperienza, nonché il rispetto delle misure di asepsi.

    E' importante che il materiale venga sterilizzato mediante immersione in apposite soluzioni disinfettanti e lavato con acqua sterile. Le parti prelevate vengono poi poste sul substrato di coltura, a sua volta sterile.

    Tutte le operazioni di espianto vanno eseguite utilizzando strumenti sterili ed operando entro cappe a flusso laminare che sterilizzano l'aria che arriva sul piano di lavoro. Occorre evitare anche l'inquinamento del substrato, in quanto rappresenta un buon terreno di crescita anche per batteri e funghi.



    Camere di coltura


    Le piantine vengono poste in apposite camere con condizioni di temperatura, umidità e di luce controllate e variabili a seconda della specie e dello stadio di sviluppo. Le condizioni risultano così ottimali da garantire il corretto sviluppo della pianta.
    Prima di passare dal substrato gelatinoso al terreno in piena aria le piantine devono subire un graduale processo di acclimatazione. Esse si erano infatti sviluppate in condizioni ottimali e hanno limitati meccanismi di difesa da stress e parassiti. In un primo periodo viene pertanto utilizzata terra sterile fertilizzata e vengono garantiti elevati tenori di umidità. Dopo alcune settimane le piante possono crescere in condizioni normali in serra o all'aperto.


    Micropropagazione in vitro
    Cappa a flusso laminare per operare in sterilità

     

     

     

     

     

     

     

    Importanza del laboratorio


    La pratica della micropropagazione, anche a scopo vivaistico, richiede l'ausilio di un laboratorio dove le varie operazioni possano essere eseguite rispettando le adeguate condizioni di sterilità. La strumentazione richiesta per poter operare è la seguente:

    • bilance di precisione, necessarie per pesare i componenti del substrato di coltura con assoluta esattezza
    • pH-metro, per la misura del pH delle soluzioni e del mezzo di coltura
    • forni e autoclavi per la sterilizzazione degli strumenti e dei substrati
    • frigoriferi per la conservazione di alcuni prodotti chimici ( vitamine, sali, ormoni)
    • vetreria, prodotti chimici, ingredienti per la preparazione del mezzo
    • apparecchi per produrre acqua ultrapura



    Le operazioni di espianto, trasferimento di meristemi, porzioni di  gemma, richiedono aree sterili dotate di cappe a flusso laminare con rigorose condizioni di pulizia e sterilità per evitare il rischio di inquinamenti e contaminazioni.
    E' poi necessaria un'area in cui le piantine possano radicare e svilupparsi, in condizioni idonee e controllate. Per l'acclimatazione, può essere presente una serra.
     
 


sabato 17 settembre 2016

Scacciatopi elettrico a ultrasuoni

In questo articolo parliamo di animali non amati da tutti, e di come scacciarli con un metodo sicuro e non inquinante: lo scacciatopi elettrico a ultrasuoni. Ma prima spendiamo due parole su queste creature indesiderate.

I topi sono degli animaletti molto intelligenti e con una vita molto interessante; ad alcune persone possono adirittura risultare simpatici. Ma il più delle volte sono degli ospiti sgraditi, che occupano le nostre abitazioni e i nostri giardini. Alcuni esemplari possono inoltre raggiungere dimensioni ragguardevoli ed essere un incubo per le persone che hanno paura dei topi.

Non dimentichiamo inoltre che date le loro abitudini di cercare cibo in discariche e immondizia, possono anche essere veicolo di malattie, e contaminare le nostre dispense e derrate alimentari.

Ma vediamo quali sono le principali specie di topi e ratti che possono convivere con l'uomo.

- Ratto nero (Rattus rattus): può misurare fino a 40 cm di lunghezza (di cui metà dovuti alla coda) e vive in gruppi di notevoli dimensioni con una struttura sociale ben definita. Attivo dopo il tramonto, vive su alberi, soffitte, tettoie, sottotetti.

- Ratto grigio (Rattus norvegicus): chiamato anche ratto delle chiaviche o pantegana, misura circa 40 cm (di cui meno della metà dovuti alla coda). Sono attivi di notte e preferiscono vivere in tane scavate nel terreno, oppure in anfratti o buchi già presenti.

- Topolini: molto conosciuti e comuni, appartengono a molte specie diverse e date le esigue dimensioni, possono intrufolarsi nelle nostre case con estrema facilità.

Come allontanare i topi


Tra i metodi più efficaci per allontanare i topi senza far loro del male esistono gli scacciatopi elettrici a ultrasuoni.

Questi animali infatti, hanno un udito molto sensibile, molto più sviluppato di quello umano. Così, suoni per noi non udibili, sono per loro estremamente fastidiosi e li fanno scappare.
Questo metodo è assolutamente ecologico e perfettamente sicuro per l'uomo. Le esche avvelenate infatti, contengono sostanze potenzialmente mortali anche per gli esseri umani e gli animali domestici.

Questi strumenti funzionano a batterie o a corrente elettrica e possono essere usati sia in casa che nel giardino. Ovviamente il risultato non è garantito e spesso sono necessari più apparecchi per coprire un'area vasta. inoltre gli ultrasuoni possono essere bloccati da muri, roccia, terreno, etc.
Ma vediamo i modelli principali, tutti acquistabili su amazon.

I principali modelli di scacciatopi elettrici a ultrasuoni


Scacciatopi elettrico a ultrasuoni con 2 altoparlanti Maurer: Con un'area d'azione di 300 metri quadrati è particolarmente adatto gli interni. E' alimentato con corrente a 220 Volt ed ha 2 speaker che funzionano su una frequenza comoresa tra 20 e 65 khz. Utile anche per scacciare gli insetti.

Scacciatopi e ratti a ultrasuoni: perfetto per essere usato in casa, combina gli ultrasuoni con le onde elettromagnetiche per migliorare le prestazioni. Viene fornito con un adattatore poichè la spina è di tipo inglese.

Longko 5 in 1: questo potente strumento consente di scacciare non solo roditori ma anchepulci, scarafaggi, mosche e zanzare.
Lavora ad una frequenza ultrasonica di 25 khz, non udibile dagli esseri umani.

Pest bye: ideale per case, garage o magazzini. Di dimensioni compatte, è facile da installare ed emette ultrasuoni ogni 8 secondi, per coprire un'area di 230 metri quadrati.

Pest reject: utile per allontanare fastidiosi animali parassiti presenti in casa o nel garage è assolutamente sicuro per l'uomo e per gli animali domestici. Funziona sia contro i topi che contro gli insetti. 
 




sabato 6 agosto 2016

Come addestrare il tuo cane

Addestrare il cane: un'impresa possibile.


Il cane, si sa è il miglior amico dell'uomo. Secondo numerosi reperti archeologici la domesticazione del cane risale a 20.000 anni fa, e da allora cane e uomo ne hanno fatta di strada.
Questo amico fedele infatti, ci ha accompagnato attraverso i secoli aiutandoci a cacciare, difendendo noi e la nostra proprietà, fino ad arrivare agli impieghi come ausilio per persono diversamente abili o per soccorere  dispersi in montagna o sotto un crollo causato da un terremoto.

Se la nostra società ha raggiunto un elevato grado di sviluppo, almeno in parte, il merito è del nostro fedele alleato.

Ma attenzione. Tutti questi grandi risultati derivano da un'operazione fondamentale: addestrare il cane.

Tutti coloro che hanno avuto a che fare con questi simpatici quattrozampe, sanno benissimo quanto possano essere disubbidienti e testardi. Alcuni si limitano a fare pipì dove non dovrebbero, altri arrivano a distruggere i mobili di casa o, peggio, ad essere cocciuti e aggresivi.

L'addestramento del cane è quindi un'operazione fondamentale per avere un animale equilibrato, sereno e una famiglia felice. I moderni metodi di addestramento non prevedono mai l'uso delle maniere forti, ma si basano sulla dolcezza, sul gioco e sul divertimento da parte dell'animale.

Il problema diventa quindi il seguente: come addestrare il tuo cane? quali tecniche seguire? E' necessario un educatore professionista?
Sicuramente rivolgersi ad un esperto porterà risultati rapidi e sicuri, ma i costi possono essere anche molto elevati. inoltre, fare il lavoro da sè porta grandi soddisfazioni e rafforzerà molto il rapporto con il nostro cane.

Come imparare ad addestrare un cane? semplice, con un buon libro. Il libro che segnalo e di cui lascio il link qui sotto è pensato per tutte le persone che desiderano un cane ubbidiente ed educato. Non è pensato per addestrarlo a scopi specifici (cani da valanga, cani accompagnatori per non vedenti) ma per renderlo un perfetto compagno di vita.

Grazie alle indicazioni molto chiare tutti potranno insegnare al cane le basi dell'educazione, dalle operazioni più semplici (es. dare la zampa) a quelle più complesse.

Dato il costo limitato è sicuramente un'ottima occasione per avere una guida all'addestramento del cane che permetterà a tutti di ottenere grandi risultati.




venerdì 5 agosto 2016

La fauna tellurica

La fauna tellurica



Per fauna tellurica si intende l'insieme di tutti gli animali che vivono nel terreno. Anche se non ce ne accorgiamo, la loro presenza non è trascurabile; si calcola infatti che su 10.000 metri quadrati di terreno, nei primi 40 – 50 cm di profondità, la biomassa animale possa variare da 200 a 1000 chili.



Gli effetti della fauna tellurica si manifestano sia sul terreno che sulle piante coltivate, ed è quindi molto importante per l'agricoltura. Senza pretesa di essere esaustivi, vediamo quali sono i principali gruppi di animali che possiamo trovare in un terreno agrario.



  • Mammiferi: in particolare topi, arvicole e talpe. Quest'ultima, nonostante danneggi le radici delle piante, può anche essere utile perchè si nutre di insetti. I roditori sono invece quasi sempre dannosi, perchè rosicchiano l'apparato radicale, causando la morte delle piante coltivate. Posso nutrirsi anche di semi o di frutti, risalendo sugli alberi (in particolare noci e nocciole).

  • Anellidi: i comunissimi lombrichi sono molto utili in agricoltura e fondamentali per la fertilità del terreno. La loro azione è sempre positiva e rappresentano un grande beneficio per l'agricoltore.

  • Insetti: rappresentano una buona parte della fauna tellurica. Molte specie sono dannose per le piante coltivate e trascorrono almeno una parte del loro ciclo biologico nel terreno. Alcuni sono però utili e tutti interagiscono con gli altri componenti viventi e non, del suolo.

  • Aracnidi: comunemente chiamati ragni, molti sono predatori e si nutrono di insetti che potrebbero causare problemi alle piante coltivate. Sono quindi degli alleati dell'agricoltore.

  • Nematodi: in questo phylum esistono molte specie che sono conosciute per i danni che arrecano alle piante. Sono comunque sempre presenti nel terreno e solo occasionalmente causano problemi seri.

  • Protozoi: sono organismi, in genere unicellulari, presenti anche nel terreno. Sono coinvolti nel mantenimento degli equilibri biologici anche se il loro ruolo specifico non è ancora ben conosciuto.

Fauna-tellurica


 

 

 

 

 

 



Ruolo degli animali nel terreno




L'importanza della fauna del suolo risiede principalmente nelle interazioni con le piante coltivate e con gli comparti del suolo.

  • Ciclo della sostanza organica: grazie all'azione di sminuzzamento e di ingestione dei residui organici, gli animali del terreno contribuiscono a renderlo più fertile.

  • Mantenimento degli equilibri ecologici: tutto in natura è in equilibrio e anche gli organismi che appaiono più insignificanti, sono invece fondamentali.

  • Indicatori di salute dell'ecosistema: vi sono degli studi che si basano proprio su questi piccoli organismi per capire se l'ambiente è in buona salute.