venerdì 31 agosto 2018

I batteri: spiegazione semplice

I PROCARIOTI


I batteri sono il gruppo più vario e abbondante di organismi sulla Terra. Vivono in quasi tutti gli ambienti. Essi si trovano nell'oceano, nel suolo e nell'intestino degli animali. Si trovano persino nelle rocce in profondità sotto la crosta terrestre. È probabile che qualsiasi superficie che non è stata sterilizzata sia ricoperta di batteri. Se cerchi una spiegazione semplice sui batteri, qui l'hai trovata. Esistono diversi tipi di batteri. Vediamo i principali.

I batteri: spiegazione semplice - cianobatteri

I cianobatteri sono di colore verde bluastro in quanto contengono clorofilla. I cianobatteri infatti, sono fotosintetici, proprio come le piante e rilasciano ossigeno nell'aria. Probabilmente, sono i responsabili dell'incremento di ossigeno nell'aria negli stadi iniziali della Terra. Questo ha cambiato l'atmosfera del pianeta e ha permesso lo sviluppo di nuove forme di vita. I cianobatteri antichi si sono poi evoluti nei cloroplasti delle cellule vegetali.

Migliaia di specie di batteri sono state scoperte e si pensa che molte altre siano ancora da scoprire. Le specie conosciute possono essere classificato sulla base di varie caratteristiche. Una classificazione si basa sulle differenze nelle loro pareti cellulari e divide i batteri in
Gram positivi e Gram-negativi.

Gli Archea


Gli Archaea sono un gruppo di batteri relativamente ancora poco conosciuto. Ciò è in parte dovuto al fatto che è difficile farli crescere in laboratorio. Gli Archaea furono scoperti per la prima volta in ambienti estremi. Ad esempio, alcuni sono stati trovati nelle sorgenti calde, oppure in acque molto profonde. Tali Archaea sono chiamati estremofili.
I luoghi in cui alcuni di loro vivono sono simili alle condizioni del pianeta Terra alle sue origini. Questo suggerisce che potrebbero essersi evoluti molto presto nella storia della Terra.


Struttura dei procarioti


La maggior parte delle cellule procariotiche sono più piccole delle cellule eucariotiche. Anche se minuscole, le cellule procariotiche possono essere distinte in base alla loro forma. Le forme più comuni sono spirilli, cocchi e bastoncelli.

Membrana plasmatica e parete cellulare


Come le altre cellule, anche le cellule procariotiche hanno una membrana plasmatica. La membrana controlla ciò che entra e ciò che esce dalla cellula. È anche il sito di molte reazioni metaboliche. Ad esempio, hanno luogo la respirazione cellulare e la fotosintesi nella membrana plasmatica.

La maggior parte dei procarioti ha anche una parete cellulare. Si trova appena al di fuori della membrana plasmatica. Dà forza e rigidità alla cellula. I batteri e gli Archaea differiscono nella composizione della loro parete cellulare. La parete cellulare dei batteri contiene peptidoglicano
(composto da zuccheri e amminoacidi). La parete cellulare della maggior parte degli Archaea manca di peptidoglicano.


Citoplasma e strutture cellulari


All'interno della membrana plasmatica delle cellule procariotiche è presente il citoplasma. Contiene diverse strutture, tra cui ribosomi, citoscheletro e materiale genetico. I ribosomi sono siti in cui vengono prodotte le proteine. Il citoscheletro aiuta la cellula a mantenere la sua forma. Il materiale genetico è solitamente un singolo filamento di DNA. Ci può anche essere piccolo, filamento circolaredi DNA, chiamato plasmide.

Strutture extracellulari


Molti procarioti hanno uno strato extracellulare, chiamato capsula, al di fuori della parete cellulare. La capsula protegge la cellula da prodotti chimici e disidratazione. Permette inoltre alla cellula di aderire alle superfici e ad altre cellule. Per questo motivo, molti procarioti possono formare biofilm. Un biofilm è una colonia di procarioti che è ancorata su una superficie come una roccia o i tessuti di un ospite.
La maggior parte dei procarioti ha anche strutture proteiche lunghe e sottili chiamate
flagelli (singolare, flagello). Si estendono dalla membrana plasmatica. I flagelli aiutano i procarioti a muoversi. Girano intorno a una base fissa, causando l'avanzamento della cellula batterica. Nei procarioti possono essere presenti uno o più flagelli.

Endospore


Molti organismi formano spore per la riproduzione. Alcuni procarioti formano spore anche per sopravvivere a condizioni avverse. Sono chiamate endospore.
Si formano all'interno delle cellule procariotiche quando sono sotto stress, ad esempio in seguito all'esosizione a raggi UV, alta temperatura o prodotti chimici aggressivi. Le endospore racchiudono il DNA e lo aiutano a sopravvivere in condizioni che possono uccidere la cellula. Le endospore si trovano comunemente nel suolo e nell'acqua., dove possono sopravvivere per lunghi periodi di tempo.

I batteri: spiegazione semplice - metabolismo dei procarioti


Come tutti gli esseri viventi, i procarioti hanno bisogno di energia e di una fonte di carbonio per vivere. Soddisfano questi bisogni in vari modi. Infatti, i procarioti hanno praticamente tutti i possibili tipi di metabolismo. Possono ottenere energia dalla luce (fotosintesi) o dai composti chimici (chemiosintesi). Possono ottenere carbonio da anidride carbonica (autotrofi) o da altri esseri viventi (eterotrofi).

La maggior parte dei procarioti sono chemioeterotrofi. Dipendono da altri organismi sia per l'energia che per il carbonio. Molti svolgono ruoli fondamentali come decompositori, degradando la sostanza organica e permettendo così di riciclare carbonio e azoto. I fotoautotrofi sono produttori importanti. Sono particolarmente importanti in ecosistemi acquatici


Habitat dei procarioti


Gli habitat dei procarioti possono essere classificati sulla base alla presenza dell'ossigeno, fattori determinante per la maggior parte degli organismi.

• I procarioti aerobici hanno bisogno di ossigeno. Lo usano per la respirazione cellulare. Un esempio è il batterio che causa la tubercolosi, malattia che infetta i polmoni umani.
• I procarioti anaerobici non hanno bisogno di ossigeno. Usano la fermentazione o altri metodi alternativi nei quali l'ossigeno non è richiesto. Alcuni di essi non possono tollerare l'ossigeno. Un esempio è un batterio che infetta ferite e uccide i tessuti, causando una condizione chiamata cancrena.


Riproduzione nei procarioti


Le cellule di procariote crescono fino a una certa dimensione. Quindi si dividono attraverso la scissione binaria.


Scissione binaria


La scissione binaria è un tipo di riproduzione asessuata. Si verifica quando una cellula genitore si divide in due cellule figlie identiche. Ciò può comportare una crescita demografica molto rapida. Ad esempio, in condizioni ideali, le popolazioni batteriche possono addoppiare ogni 20 minuti.

Trasferimento genetico


Nella riproduzione asessuata, tutti i figli sono esattamente uguali tra di loro e ai genitori. Questo è un grande svantaggio perchè la mancanza di variazioni genetiche aumenta il rischio di estinzione. Senza variabilità genetica, potrebbero non esserci organismi che possono sopravvivere a un cambiamento nell'ambiente.
I procarioti hanno un altro modo per aumentare la variazione genetica. È chiamato
trasferimento genetico.
Può avvenire in due modi.
Un modo è quando le cellule "afferrano" pezzi di DNA vaganti dal loro ambiente. L'altro modo è quando le cellule si scambiano direttamente il DNA (solitamente plasmidi) con altre cellule. Il trasferimento genetico rende i batteri molto utili nelle biotecnologie. Esso può essere usato per creare cellule batteriche che trasportano un nuovo gene all'interno di un organismo, per modificarlo geneticamente.


Batteri e umani


I batteri e gli esseri umani hanno molte relazioni importanti. I batteri rendono le nostre vite più facili in molti modi.
Infatti, non potremmo sopravvivere senza di loro. D'altra parte, i batteri possono anche farci ammalare, causando malattie a volte mortali.

Benefici dei batteri


I batteri forniscono servizi ecosistemici vitali. Sono importanti decompositori. Sono anche necessari per il ciclo del carbonio e dell'azoto. Ci sono miliardi di batteri all'interno dell'intestino umano. Aiutano a digerire il cibo, a sintetizzare vitamine, e giocano altri ruoli importanti. Gli esseri umani usano anche i batteri in molti altri modi, tra cui:
• Creazione di prodotti, come etanolo ed enzimi
• Produzione di farmaci, come antibiotici e vaccini
• Produrre biogas, come il metano
• Pulizia di fuoriuscite di petrolio e rifiuti tossici
• Uccisione di parassiti delle piante
• Trasferimento di geni normali in cellule umane in terapia genica
• Alimenti fermentati (birra, vino, yogurt, pane)

Batteri e malattie


La maggior parte dei batteri presenti nell'organismo umano è innocua. Però, i batteri possono anche causare malattie. Esempi di malattie batteriche sono il tetano, la sifilide e l'intossicazione alimentare.

I batteri possono trasmettersi direttamente da una persona all'altra. Ad esempio, possono diffondersi toccando, tossendo, o starnutendo. Possono anche diffondersi attraverso cibo, acqua o oggetti.
Un altro modo in cui i batteri e altri agenti patogeni possono diffondersi è da vettori. Un vettore
è un organismo che diffonde agenti patogeni. Gli insetti sono i vettori più comuni di malattie umane.
Ad esempio la malattia di Lyme è causata da batteri che normalmente infettano i piccoli mammiferi selvatici, come i topi. Una zecca morde un topo e raccoglie i batteri. Quindi può mordere un essere umano e tramettere i batteri all'uomo attraverso il morso.

Come combattere i batteri


I batteri nel cibo o nell'acqua di solito possono essere uccisi riscaldando ad una temperatura elevata (generalmente, almeno 71 °C ).
I batteri su molte superfici possono essere uccisi con candeggina o altri disinfettanti. Le infezioni batteriche nelle persone possono essere trattate con farmaci antibiotici.
Gli antibiotici hanno salvato molte vite; tuttavia, l'abuso e l'uso eccessivo dei farmaci hanno portato allo sviluppo di resistenze agli antibiotici da parte dei batteri.
Alcuni ceppi di batteri sono ora resistenti ai più comuni antibiotici. Queste infezioni sono molto difficili da trattare.

martedì 18 ottobre 2016

La micropropagazione in vitro


La micropropagazione in vitro consiste nel prelevare piccole parti di tessuti vegetali (gemme, apici vegetativi, porzioni di foglia) e collocarli su un mezzo di coltura costituito da sali minerali, vitamine, zuccheri e ormoni, in condizioni controllate al fine di promuoverne lo sviluppo e la moltiplicazione. 

La micropropagazione consente di ottenere in tempo breve un grande numero di piantine genotipicamente identiche alla pianta di partenza.
Questa tecnica si basa sul fatto che le cellule vegetali sono totipotenti: infatti, cellule già differenziate possono ridiventare meristematiche, acquisendo la capacità di moltiplicarsi e originare organi diversi da quelli da cui erano state prelevate.
E' possibile indurre il meristema ad accrescersi in più punti, producendo così un insieme di fusticini. Questi ultimi possono essere poi separati e fatti radicare, ottenendo così un elevato numero di piantine in tempi brevi.

Le cellule meristematiche appartenenti a gemme ed apici vegetativi, non essendo ancora differenziate possono estrinsecare appieno la loro totipotenza, ma possono essere prelevati anche tessuti già differenziati (porzioni di foglie, stelo, radici ). In questo caso il substrato di coltura dovrà anche avere la proprietà di favorire il riacquisto della capacità meristematica di cellule già specializzate.
La tecnica della micropropagazione in vitro risulta diffusa non soltanto nel settore dell'arboricoltura (in particolare in frutticoltura), ma anche nel florovivaismo (es. orchidee) e in orticoltura (fragole).

Vantaggi della micropropagazione in vitro


I vantaggi che questa tecnica offre potrebbero essere riassunti in :
  •  ottenimento in tempo breve di moltissime piantine, tutte geneticamente identiche
  • praticare il miglioramento genetico anche con tecniche biotecnologiche
  • ottenimento di materiale sano anche partendo da piante virosate
  •  conservazione di cultivar locali o di particolare pregio
  •  propagazione di specie e cultivar difficilmente propagabili con altre metodiche
  • possibilità di operare in qualsiasi periodo dell'anno e in spazi relativamente ristretti

    Micropropagazione in vitro
    Micropropagazione in vitro di piantina di vite

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Utilizzo della micropropagazione in vitro per il risanamento da virosi


Le malattie virali rappresentano una grave problema per le piante coltivate. Esse infatti possono arrecare gravi danni alla pianta e pregiudicare anche gravemente la produzione. La presenza di virus può infatti comportare danni a fotosintesi, respirazione, trasporto floematico, modificazioni del metabolismo dei carboidrati. Queste alterazioni spesso comportano dei sintomi visibili (alterazioni delle foglie, rami, fiori o frutti). Molte volte però la diagnosi del virus presente in un vegetale è difficoltosa e può richiedere complesse analisi di laboratorio. Inoltre non esistendo la possibilità di effettuare trattamenti in campo gli unici mezzi di controllo sono riconducibili all'adottare tecniche di prevenzione o all'utilizzo di materiale di propagazione sano. 

La distribuzione dei virus nelle piante non è  uniforme, in quanto la loro presenza è elevata nei tessuti più vecchi
, mentre negli apici meristematici la loro concentrazione è molto ridotta. La scoperta di questo presupposto teorico dell'impiego di meristemi per il risanamento da virosi risale agli anni 1930 - 40.

Le piante virus esenti si ottengono quindi prelevando una ridotta porzione di apice meristematico di piante in genere già sottoposte a termoterapia
.

 
La termoterapia (applicata in vaso o in vitro) è una metodica di risanamento da virosi che può essere proficuamente abbinata alla micropropagazione nell'ottenimento di piante virus - esenti.

Essa consiste nel sottoporre materiale vegetale all'azione del calore al fine di inattivare i virus in esso presenti. Può essere utilizzata acqua o aria calda. Le temperature utilizzate, nel caso della vite sono comprese tra i 37 e i 39°C, per periodi di 60 - 200 giorni. Siccome è molto difficile che questo trattamento elimini completamente tutti i virus presenti, la termoterapia viene normalmente seguita da prelievo degli apici meristematici coltivati in vitro, che risultano appunto, privi di virus.

La termoterapia può essere applicata anche a piante o germogli coltivati in vitro; al termine del trattamento viene eseguito il prelievo delle gemme apicali o ascellari.



Preparazione dei substrati


I meristemi e le porzioni di pianta prelevate per essere micropropagate, vengono impiantati su appositi substrati aventi lo scopo di favorirne la radicazione e l'accrescimento. La sua composizione è pertanto fondamentale per la riuscita della coltura stessa.

Sono fondamentali elementi nutritivi
come azoto, potassio, calcio, fosforo, magnesio e altri in tracce come zinco, rame, ferro, iodio, cobalto. Ai sali di questi elementi vengono spesso aggiunti saccarosio e vitamine. A questi elementi viene aggiunto agar, un composto gelatinizzante avente lo scopo di solidificare il substrato.


A seconda del tipo di substrato possono essere presenti ormoni, aventi varie funzioni:
  •  le citochinine contrastano la dominanza apicale e favoriscono la proliferazione
  •  le gibberelline promuovono l'allungamento dei fusticini
  •  le auxine favoriscono la radicazione


    Data l'importanza della assoluta sterilità l'acqua utilizzata deve essere ultrapura. I vari ingredienti vengono misurati con bilance di precisione, per evitare fenomeni di carenza o tossicità. Molto importante è anche il pH che viene portato al valore desiderato aggiungendo idrossido di sodio o acido cloridrico. In genere deve essere compreso tra 5.0 e 6.0, per favorire la completa disponibilità delle sostanze necessarie alla crescita.

    Sempre al fine di garantire la massima sterilità, il substrato, una volta distribuito in appositi contenitori viene posto in autoclave, dove l'azione del calore provvede ad eliminare eventuali patogeni indesiderati. I contenitori vengono chiusi e sigillati; dopo la sterilizzazione verrano aperti soltanto al momento dell'utilizzo.



    Impianto delle colture


    Il materiale da propagare viene prelevato da piante madri, avvalendosi di un microscopio binoculare per prelevare espianti molto piccoli, come nel caso di apici meristematici. La tecnica richiede elevata accuratezza e un buon grado di praticità ed esperienza, nonché il rispetto delle misure di asepsi.

    E' importante che il materiale venga sterilizzato mediante immersione in apposite soluzioni disinfettanti e lavato con acqua sterile. Le parti prelevate vengono poi poste sul substrato di coltura, a sua volta sterile.

    Tutte le operazioni di espianto vanno eseguite utilizzando strumenti sterili ed operando entro cappe a flusso laminare che sterilizzano l'aria che arriva sul piano di lavoro. Occorre evitare anche l'inquinamento del substrato, in quanto rappresenta un buon terreno di crescita anche per batteri e funghi.



    Camere di coltura


    Le piantine vengono poste in apposite camere con condizioni di temperatura, umidità e di luce controllate e variabili a seconda della specie e dello stadio di sviluppo. Le condizioni risultano così ottimali da garantire il corretto sviluppo della pianta.
    Prima di passare dal substrato gelatinoso al terreno in piena aria le piantine devono subire un graduale processo di acclimatazione. Esse si erano infatti sviluppate in condizioni ottimali e hanno limitati meccanismi di difesa da stress e parassiti. In un primo periodo viene pertanto utilizzata terra sterile fertilizzata e vengono garantiti elevati tenori di umidità. Dopo alcune settimane le piante possono crescere in condizioni normali in serra o all'aperto.


    Micropropagazione in vitro
    Cappa a flusso laminare per operare in sterilità

     

     

     

     

     

     

     

    Importanza del laboratorio


    La pratica della micropropagazione, anche a scopo vivaistico, richiede l'ausilio di un laboratorio dove le varie operazioni possano essere eseguite rispettando le adeguate condizioni di sterilità. La strumentazione richiesta per poter operare è la seguente:

    • bilance di precisione, necessarie per pesare i componenti del substrato di coltura con assoluta esattezza
    • pH-metro, per la misura del pH delle soluzioni e del mezzo di coltura
    • forni e autoclavi per la sterilizzazione degli strumenti e dei substrati
    • frigoriferi per la conservazione di alcuni prodotti chimici ( vitamine, sali, ormoni)
    • vetreria, prodotti chimici, ingredienti per la preparazione del mezzo
    • apparecchi per produrre acqua ultrapura



    Le operazioni di espianto, trasferimento di meristemi, porzioni di  gemma, richiedono aree sterili dotate di cappe a flusso laminare con rigorose condizioni di pulizia e sterilità per evitare il rischio di inquinamenti e contaminazioni.
    E' poi necessaria un'area in cui le piantine possano radicare e svilupparsi, in condizioni idonee e controllate. Per l'acclimatazione, può essere presente una serra.
     
 


sabato 17 settembre 2016

Scacciatopi elettrico a ultrasuoni

In questo articolo parliamo di animali non amati da tutti, e di come scacciarli con un metodo sicuro e non inquinante: lo scacciatopi elettrico a ultrasuoni. Ma prima spendiamo due parole su queste creature indesiderate.

I topi sono degli animaletti molto intelligenti e con una vita molto interessante; ad alcune persone possono adirittura risultare simpatici. Ma il più delle volte sono degli ospiti sgraditi, che occupano le nostre abitazioni e i nostri giardini. Alcuni esemplari possono inoltre raggiungere dimensioni ragguardevoli ed essere un incubo per le persone che hanno paura dei topi.

Non dimentichiamo inoltre che date le loro abitudini di cercare cibo in discariche e immondizia, possono anche essere veicolo di malattie, e contaminare le nostre dispense e derrate alimentari.

Ma vediamo quali sono le principali specie di topi e ratti che possono convivere con l'uomo.

- Ratto nero (Rattus rattus): può misurare fino a 40 cm di lunghezza (di cui metà dovuti alla coda) e vive in gruppi di notevoli dimensioni con una struttura sociale ben definita. Attivo dopo il tramonto, vive su alberi, soffitte, tettoie, sottotetti.

- Ratto grigio (Rattus norvegicus): chiamato anche ratto delle chiaviche o pantegana, misura circa 40 cm (di cui meno della metà dovuti alla coda). Sono attivi di notte e preferiscono vivere in tane scavate nel terreno, oppure in anfratti o buchi già presenti.

- Topolini: molto conosciuti e comuni, appartengono a molte specie diverse e date le esigue dimensioni, possono intrufolarsi nelle nostre case con estrema facilità.

Come allontanare i topi


Tra i metodi più efficaci per allontanare i topi senza far loro del male esistono gli scacciatopi elettrici a ultrasuoni.

Questi animali infatti, hanno un udito molto sensibile, molto più sviluppato di quello umano. Così, suoni per noi non udibili, sono per loro estremamente fastidiosi e li fanno scappare.
Questo metodo è assolutamente ecologico e perfettamente sicuro per l'uomo. Le esche avvelenate infatti, contengono sostanze potenzialmente mortali anche per gli esseri umani e gli animali domestici.

Questi strumenti funzionano a batterie o a corrente elettrica e possono essere usati sia in casa che nel giardino. Ovviamente il risultato non è garantito e spesso sono necessari più apparecchi per coprire un'area vasta. inoltre gli ultrasuoni possono essere bloccati da muri, roccia, terreno, etc.
Ma vediamo i modelli principali, tutti acquistabili su amazon.

I principali modelli di scacciatopi elettrici a ultrasuoni


Scacciatopi elettrico a ultrasuoni con 2 altoparlanti Maurer: Con un'area d'azione di 300 metri quadrati è particolarmente adatto gli interni. E' alimentato con corrente a 220 Volt ed ha 2 speaker che funzionano su una frequenza comoresa tra 20 e 65 khz. Utile anche per scacciare gli insetti.

Scacciatopi e ratti a ultrasuoni: perfetto per essere usato in casa, combina gli ultrasuoni con le onde elettromagnetiche per migliorare le prestazioni. Viene fornito con un adattatore poichè la spina è di tipo inglese.

Longko 5 in 1: questo potente strumento consente di scacciare non solo roditori ma anchepulci, scarafaggi, mosche e zanzare.
Lavora ad una frequenza ultrasonica di 25 khz, non udibile dagli esseri umani.

Pest bye: ideale per case, garage o magazzini. Di dimensioni compatte, è facile da installare ed emette ultrasuoni ogni 8 secondi, per coprire un'area di 230 metri quadrati.

Pest reject: utile per allontanare fastidiosi animali parassiti presenti in casa o nel garage è assolutamente sicuro per l'uomo e per gli animali domestici. Funziona sia contro i topi che contro gli insetti. 
 




sabato 6 agosto 2016

Come addestrare il tuo cane

Addestrare il cane: un'impresa possibile.


Il cane, si sa è il miglior amico dell'uomo. Secondo numerosi reperti archeologici la domesticazione del cane risale a 20.000 anni fa, e da allora cane e uomo ne hanno fatta di strada.
Questo amico fedele infatti, ci ha accompagnato attraverso i secoli aiutandoci a cacciare, difendendo noi e la nostra proprietà, fino ad arrivare agli impieghi come ausilio per persono diversamente abili o per soccorere  dispersi in montagna o sotto un crollo causato da un terremoto.

Se la nostra società ha raggiunto un elevato grado di sviluppo, almeno in parte, il merito è del nostro fedele alleato.

Ma attenzione. Tutti questi grandi risultati derivano da un'operazione fondamentale: addestrare il cane.

Tutti coloro che hanno avuto a che fare con questi simpatici quattrozampe, sanno benissimo quanto possano essere disubbidienti e testardi. Alcuni si limitano a fare pipì dove non dovrebbero, altri arrivano a distruggere i mobili di casa o, peggio, ad essere cocciuti e aggresivi.

L'addestramento del cane è quindi un'operazione fondamentale per avere un animale equilibrato, sereno e una famiglia felice. I moderni metodi di addestramento non prevedono mai l'uso delle maniere forti, ma si basano sulla dolcezza, sul gioco e sul divertimento da parte dell'animale.

Il problema diventa quindi il seguente: come addestrare il tuo cane? quali tecniche seguire? E' necessario un educatore professionista?
Sicuramente rivolgersi ad un esperto porterà risultati rapidi e sicuri, ma i costi possono essere anche molto elevati. inoltre, fare il lavoro da sè porta grandi soddisfazioni e rafforzerà molto il rapporto con il nostro cane.

Come imparare ad addestrare un cane? semplice, con un buon libro. Il libro che segnalo e di cui lascio il link qui sotto è pensato per tutte le persone che desiderano un cane ubbidiente ed educato. Non è pensato per addestrarlo a scopi specifici (cani da valanga, cani accompagnatori per non vedenti) ma per renderlo un perfetto compagno di vita.

Grazie alle indicazioni molto chiare tutti potranno insegnare al cane le basi dell'educazione, dalle operazioni più semplici (es. dare la zampa) a quelle più complesse.

Dato il costo limitato è sicuramente un'ottima occasione per avere una guida all'addestramento del cane che permetterà a tutti di ottenere grandi risultati.




venerdì 5 agosto 2016

La fauna tellurica

La fauna tellurica



Per fauna tellurica si intende l'insieme di tutti gli animali che vivono nel terreno. Anche se non ce ne accorgiamo, la loro presenza non è trascurabile; si calcola infatti che su 10.000 metri quadrati di terreno, nei primi 40 – 50 cm di profondità, la biomassa animale possa variare da 200 a 1000 chili.



Gli effetti della fauna tellurica si manifestano sia sul terreno che sulle piante coltivate, ed è quindi molto importante per l'agricoltura. Senza pretesa di essere esaustivi, vediamo quali sono i principali gruppi di animali che possiamo trovare in un terreno agrario.



  • Mammiferi: in particolare topi, arvicole e talpe. Quest'ultima, nonostante danneggi le radici delle piante, può anche essere utile perchè si nutre di insetti. I roditori sono invece quasi sempre dannosi, perchè rosicchiano l'apparato radicale, causando la morte delle piante coltivate. Posso nutrirsi anche di semi o di frutti, risalendo sugli alberi (in particolare noci e nocciole).

  • Anellidi: i comunissimi lombrichi sono molto utili in agricoltura e fondamentali per la fertilità del terreno. La loro azione è sempre positiva e rappresentano un grande beneficio per l'agricoltore.

  • Insetti: rappresentano una buona parte della fauna tellurica. Molte specie sono dannose per le piante coltivate e trascorrono almeno una parte del loro ciclo biologico nel terreno. Alcuni sono però utili e tutti interagiscono con gli altri componenti viventi e non, del suolo.

  • Aracnidi: comunemente chiamati ragni, molti sono predatori e si nutrono di insetti che potrebbero causare problemi alle piante coltivate. Sono quindi degli alleati dell'agricoltore.

  • Nematodi: in questo phylum esistono molte specie che sono conosciute per i danni che arrecano alle piante. Sono comunque sempre presenti nel terreno e solo occasionalmente causano problemi seri.

  • Protozoi: sono organismi, in genere unicellulari, presenti anche nel terreno. Sono coinvolti nel mantenimento degli equilibri biologici anche se il loro ruolo specifico non è ancora ben conosciuto.

Fauna-tellurica


 

 

 

 

 

 



Ruolo degli animali nel terreno




L'importanza della fauna del suolo risiede principalmente nelle interazioni con le piante coltivate e con gli comparti del suolo.

  • Ciclo della sostanza organica: grazie all'azione di sminuzzamento e di ingestione dei residui organici, gli animali del terreno contribuiscono a renderlo più fertile.

  • Mantenimento degli equilibri ecologici: tutto in natura è in equilibrio e anche gli organismi che appaiono più insignificanti, sono invece fondamentali.

  • Indicatori di salute dell'ecosistema: vi sono degli studi che si basano proprio su questi piccoli organismi per capire se l'ambiente è in buona salute.

venerdì 1 agosto 2014




 CONSIGLI PER UN'ABBRONZATURA PERFETTA


L’estate è finalmente arrivata e un’abbronzatura perfetta diventa l’obiettivo di tutte le persone che finalmte possono prendersi una pausa dallo stress lavorativo. Un colorito abbronzato infatti, dona un aspetto più giovane e sano, inoltre il sole ha un effetto positivo sull’umore e sulla salute.

La tintarella è però una cosa seria: senza le dovute precauzioni il rischio di scottature e di danni alla pelle è molto elevato, con problemi che possono ripercuotersi più in là con gli anni, causando invecchiamento della cute e vere e proprie patologie della pelle.

Vediamo allora quali sono le principali accortezze da seguire per ottenere una perfetta abbronzatura che duri nel tempo e senza rischi per la salute.

Protezione: OK, volete abbronzarvi nel minor tempo possibile ma non dimenticate di proteggere la vostra pelle. Le creme solari sono fondamentali per evitare scottature dolorose e pericolose per la  pelle. Quando scegliete la crema solare dovete tenere conto del vostro fototipo: se avete pelle e occhi chiari e capelli biondi o rossi dovrete impiegare una crema a protezione molto alta, specialmente nei primi giorni. 

Gradualità: dopo un anno di lavoro in ufficio l’esposizione ai raggi solari deve avvenire poco alla volta per dare tempo al corpo di abituarsi e di produrre melanina, responsabile dell’abbronzatura. Parecchie ore sotto il sole il primo giorno di vacanza serviranno solo a rovinare la vostra pelle e il resto delle vostre ferie. Per i primi giorni quindi è meglio non superare i tre quarti d’ora sotto il sole.

Orario: da evitare le ore più calde della giornata, in particolare tra le 11 e le 15. In questo periodo l’irraggiamento solare è molto forte con aumentato rischio di danni alla pelle.

Alimentazione: L’abbronzatura non si fa solo sotto il sole ma anche a tavola. Ecco gli alimenti consigliati ricchi di vitamine (in particolare vitamina A) per favorire e prolungare l’abbronzatura:

-     -   Frutta e verdura: in particolare carote, albicocche, melone, peperone e tutti i vegetali di colore giallo – arancione, ricchi di betacarotene, precursore della vitamina A

     -    Olio extravergine di oliva: usatelo come condimento perché favorisce l’assorbimento del betacarotene

-    Succhi di frutta: anche in questo caso sono ricchi di vitamina A

-    Acqua: sempre fondamentale, diventa ancora più importante con le temperature estive. Dovreste berne almeno 2 litri al giorno

Seguendo questi consigli al vostro ritorno potrete sfoggiare un’abbronzatura record! Buone vacanze!

lunedì 2 giugno 2014

PROVA COSTUME? NIENTE PAURA CON LA DIETA IPERPROTEICA 

L’estate è ormai alle porte, le giornate si allungano e la voglia di mare e di sole inizia a farsi sentire. Ma c’è un problema che attanaglia molti di noi dopo l’inattività dei lunghi mesi invernali: la prova costume.

Gli ombrelloni ci stanno aspettando ...
 La vita sedentaria e gli eccessi alimentari tipici della modernità possono facilmente condurre a qualche chilo di troppo, generalmente localizzato sulla pancia per gli uomini e su fianchi e glutei per le donne. Ma non è troppo tardi per porvi rimedio: una figura perfetta e scolpita si conquista solo con lunghe sedute in palestra, ma per rimediare a qualche piccolo difetto e risultare più attraenti è sufficiente seguire una dieta adeguata. 
A questo proposito un gruppo di medici e nutrizionisti hanno sviluppato una dieta facile da seguire che consente di perdere rapidamente i chili in eccesso per arrivare in spiaggia in perfetta forma. 
La dieta consiste nell’assumere per un periodo non superiore alle tre settimane, una quantità maggiore di proteine (carni e pesce) a fronte di una riduzione dei carboidrati (pane e pasta). Ovviamente frutta e verdura non devono mai mancare, prediligendo quelle a basso indice glicemico. Dopo le tre settimane gli esperti consigliano di tornare ad un regime alimentare più equilibrato per evitare effetti collaterali causati dall’eccesso di proteine. E’ però opportuno ricordare che tale dieta deve essere prescritta e seguita da un medico per evitare spiacevoli problemi di salute; inoltre se vogliamo davvero arrivare in splendida forma per la prova costume è bene seguire un regime alimentare adeguato per tutto l’anno e praticare regolarmente attività fisica.